Compassion Focused Therapy: integrare con successo altri modelli terapeutici
In fondo, l’unico desiderio è essere desiderati, prima di tutto da noi stessi
La sofferenza che, di tanto in tanto ho attraversato nella vita, ha consolidato in me il terreno della “compassione” ed ho affinato la mia sensibilità verso la sofferenza degli altri e un sincero desiderio di alleviarla.
Questo mi ha sollecitato ad approfondire (in teoria e in pratica) la “Compassion Focused Therapy”, ovvero la terapia basata sulla com-passione (sentire-con), un modello terapeutico piuttosto recente che trae spunti dalla filosofia e dalle pratiche delle religioni orientali con evidenti risultati positivi nella pratica clinica e per un maggior benessere psicofisico.
La CFT è nata dall’osservazione di pazienti depressi, con un dialogo interiore svalutante e aggressivo, legato ad emozioni eccessive di colpa e vergogna. (Sono stata testimone di vite che si sono consumate nella vergogna e nell’incapacità di perdonarsi)
La CFT propone una serie di pratiche per sviluppare la consapevolezza di sé, la capacità di regolare efficacemente le emozioni, l’empatia, la gentilezza e la com-passione verso se stessi e verso gli altri.
E’ attualmente impiegata in vari ambiti clinici per aiutare i pazienti a sviluppare sentimenti di vicinanza a se stessi, regolare efficacemente le emozioni e comprendere i propri sistemi motivazionali.
L’elemento chiave è fornire un contesto emotivo dove i clienti possano sperimentare sentimenti di unione e condivisione, al fine di creare sufficiente sicurezza per esplorare, scoprire, sperimentare nuovi percorsi nella direzione del cambiamento, ma soprattutto per imparare ad accettare, tollerare e gestire le emozioni “difficili”, dolorose, senza sentirsi sbagliati.
Alla fine, quando le persone si sentono accettate, amate, desiderate (prima di tutto da sé stesse), questo le cambia e apre la mente a nuovi orizzonti di senso facilitando un “riassetto” emotivo che non farà scomparire le difficoltà, ma queste verranno, senza alcun dubbio, affrontate più serenamente, con la consapevolezza delle proprie e altrui fragilità, con uno sguardo e un sentimento com-passionevole che appagherà il nostro inconfessabile desiderio di sentirci ancora desiderati.