La “relazione” che cura
Il senso della vita
Quando penso all’angoscia, alla sofferenza, alla disperata ricerca di un senso da dare alla propria esistenza delle persone che mi onorano e mi fanno privilegio della storia e dei segreti della loro vita, mi rendo conto che ciò che davvero conta sono i legami. Legami costruiti, mancati, spezzati, disattesi, misteriosi, sinceri, dolorosi, frivoli, sicuri, precari… ed è attraverso di essi che il senso della vita prende forma, senza che ce ne accorgiamo.
Per questo, credo che la relazione nello spazio terapeutico sia il pilastro su cui si regge qualsiasi percorso di sostegno di e di cura, che non possono essere efficaci al di fuori di un rapporto empatico e significativo.
“— No, — disse il piccolo principe — cerco degli amici. Che
cosa significa “addomesticare”?
— Significa una cosa che è stata purtroppo dimenticata, — rispose la volpe — significa “Creare dei legami…”
— Creare dei legami?
— Certamente — disse la volpe. — Per me tu non sei che un ragazzino, uguale a centomila altri ragazzini. Non ho bisogno di te. E neppure tu non hai bisogno di me. Per te non sono che una volpe qualsiasi, uguale a centomila altre. Ma, se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo. Io sarò per te unica al mondo…”
Antoine de Saint-Exupéry, “Il piccolo principe”