La speranza in psicologia: che cos’è e come si forma nell’individuo
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In italiano, con il termine speranza definiamo l’attesa fiduciosa di un evento positivo, che cambi in meglio le sorti di una situazione.
In psicologia, questo sentimento ha lo stesso valore: rappresenta la capacità di affrontare una situazione avendo fiducia nelle proprie capacità di trovare una soluzione.
Nasce e si sviluppa nell’individuo durante la crescita superando tutti gli ostacoli che la vita mette di volta in volta davanti alla persona, insieme alla capacità di so-stare nell’incertezza e in assenza di soluzioni immediate.
L’evoluzione della persona e il sentimento di speranza
Durante l’infanzia, il ruolo dei genitori, quali garanti nel trasmettere ai figli la fiducia nelle loro capacità di evolversi e realizzarsi, risolvere problemi di difficoltà crescente e superare le inevitabili avversità, più o meno importanti che la realtà presenta, è fondamentale. Il loro atteggiamento di speranza nei confronti della vita e delle possibilità, passa ai figli “per contagio”e consente loro di sviluppare quel misterioso sentimento della speranza per affrontare situazioni difficili, dolorose o complesse.
Oggi, spesso, prevale nei genitori un atteggiamento narcisistico e manipolatorio nei confronti dei figli. Essi vedono in loro un completamento della propria persona e un modo per realizzare se stessi, ostacolando, loro malgrado, la nascita di quel sentimento di fiducia e quindi lo sviluppo di un atteggiamento di speranza verso la vita.
Se l’infanzia è l’età delle certezze, l’adolescenza e l’età adulta mettono in crisi questo modo di vedere la realtà. Le esperienze fanno percepire la vita nella sua complessità, talvolta apparentemente priva di senso o di rapporti di causa ed effetto tra gli eventi.
Il sentimento che più frequentemente emerge, allora è l’angoscia, ovvero un’emozione negativa rivolta verso la mancanza di certezze. In questo “sottosuolo”, del quale, spesso, non siamo consapevoli, si cela il vero nemico della speranza, che è la sfiducia nelle proprie capacità di poter affrontare l’incertezza che caratterizza l’esistenza.
Il segreto per nutrire la speranza è, quindi, la forza di non temere ciò che è imprevedibile e inaspettato e di imparare a lasciare andare le cose e le persone che devono uscire dalla propria vita. La speranza è, dunque, inevitabilmente e strettamente legata al lutto, alla perdita, alla capacità di superare eventi avversi che possono cambiare noi stessi e la nostra vita.
Cosa fare se ci si sente disperati
La disperazione è un tratto tipico di molte psicopatologie e soprattutto di quelle di matrice depressiva.
Spesso si accompagna a pensieri o tentativi di suicidio, depressione maggiore, apatia, gesti autolesionisti.
Essere disperati significa non saper affrontare l’incertezza del futuro, non avere fiducia che una situazione possa risolversi positivamente grazie alle nostre capacità o al supporto di persone, comunità, istituzioni, amici, famiglia, contesto di vita.
Non bisogna sottovalutare il sentimento della disperazione, ma anzi è opportuno richiedere aiuto il prima possibile a uno psicologo o, ove necessario, a uno psichiatra che prescriva una terapia medica per coadiuvare la psicoterapia.
L’idea di non poter affrontare il futuro e l’incapacità di so-stare nell’incertezza possono, infatti, portare a conseguenze nefaste nella gestione della propria vita e a scelte autodistruttive. Tutto questo può essere arginato grazie al supporto della psicoterapia.
Per info e appuntamenti contatta la dott.ssa Ada Antonelli.
Questo articolo contiene informazioni generiche e non sostituisce il consulto di un professionista.