//Gelosia: dalla relazione con la madre ai fattori culturali

Gelosia: dalla relazione con la madre ai fattori culturali


gelosia

La gelosia è un sentimento, una reazione emotiva complessa che, normalmente, associamo alla relazione amorosa, ma che, in realtà, nasce in ben altri contesti: da un lato nell’infanzia; dall’altro dall’insieme di usi, costumi e insegnamenti che apprendiamo.

Ci sono quindi diversi fattori che influiscono nello sviluppo di questa emozione e sono fattori di matrice psicologica, ma anche socio-culturale.

La gelosia e il rapporto tra bambino e madre: le fondamenta psicologiche della gelosia

La base psicologica su cui si fonda la gelosia è sempre un’emozione che si sviluppa dalla relazione con i genitori nella primissima infanzia: la paura di essere sostituiti, ignorati e di non essere amati.

Il legame con la madre (o con le figure di accudimento) è il legame primario che definisce l’essere umano per tutta la vita. In questa relazione strettissima, la persona impara a essere amata, riconosciuta, protetta, accolta. Si tratta di bisogni fondamentali per il bambino, dal momento che la sua sopravvivenza è legata all’accudimento.

Non ci stupirà allora comprendere che essere amati è molto più di una necessità psicologica, ma è un vero e proprio bisogno biologico il cui soddisfacimento o la cui privazione ci accompagneranno per tutta la vita. Il bambino non amato prova angoscia, un sentimento luttuoso e totale che lo influenzerà anche da adulto.

La gelosia tra fratelli

Quando si prova per la prima volta la gelosia? In genere, quando si hanno dei fratelli, o  persone che si contendono alla pari l’amore materno e paterno.

La presenza di queste figure può essere percepita come una minaccia. Il bambino scopre di non essere solo, ma di dover condividere l’amore, che pensava esclusivo, con altri essere umani. Per questa ragione, occorre molta attenzione da parte dei genitori nel far sentire amato ogni figlio, affinché non sperimenti il senso di esclusione e di abbandono.
La gelosia che si sviluppa da adulti, in genere nel rapporto amoroso, ma anche in amicizia o in altre relazioni, trasferisce questo conflitto in un altro contesto.

La gelosia affonda le sue radici in un vissuto di abbandono e invisibilità durante l’infanzia, per cui la persona sperimenta, da adulta, quella stessa sensazione di perdere il proprio posto nel mondo quando la persona amata non mostra preferenza, attenzione e assolutizzazione nei suoi confronti.

I fattori socio-culturali della gelosia

Abbiamo citato anche i fattori socio-culturali che possono contribuire a creare terreno fertile per le emozioni di gelosia. 

In società monogame, la gelosia è un’emozione più comune proprio in virtù dell’esclusività del vincolo relazionale. Come emozione, la gelosia viene provata quindi sia dagli uomini sia dalle donne.

La gelosia maschile offre spunti di riflessione in più dal punto di vista culturale in seno a contesti a lungo improntati al cosiddetto “patriarcato”. Per lungo tempo è stato accettabile per un uomo tradire la propria moglie, ma non viceversa.

La donna, ridotta ad “angelo del focolare”, perde i suoi connotati femminili e diventa in un certo senso un bene in possesso dell’uomo.

Di qui una serie di problematiche di matrice socio-culturale con cui oggi facciamo i conti, in concomitanza di una nuova consapevolezza e di un atteggiamento di riscatto da parte della popolazione femminile.

Gli assunti culturali ci vengono trasmessi durante tutta la nostra vita, in famiglia, a scuola, nei luoghi di aggregazione, dai media, nelle relazioni amicali. Per questo è necessario considerare l’importanza di questi costrutti nello sviluppo delle nostre credenze e dei nostri sentimenti.

La gelosia patologica

Oggi, di gelosia si parla molto in contesti completamente disfunzionali come i femminicidi e lo stalking. Come abbiamo visto, questa emozione nasce sempre in un contesto psichico non sereno, turbato da un vizio di fondo nella relazione con la madre, ma anche in un terreno culturale fertile.

La gelosia patologica si trasforma in tentativi di controllo, di limitazione della libertà dell’altro, talvolta di isolamento rispetto ad altri contesti relazionali (anche familiari o amicali).

Come ormai sentiamo ripetere spesso, l’amore dovrebbe essere sempre libero, ma le insicurezze profonde possono minare la libertà nelle relazioni. 

Quando è opportuno rivolgersi ad un professionista?

  • quando si percepiscono emozioni di gelosia e possesso intense;
  • quando ci si rende conto di mettere in atto comportamenti controllanti verso l’altro;
  • quando ci rendiamo conto che il partner sta mettendo in atto questo genere di comportamenti verso di noi.

In questi casi, può essere utile la psicoterapia sia per la persona “gelosa”, sia per la persona che, quella gelosia la “subisce”.  Oppure, di comune accordo, la terapia di coppia.

Come purtroppo osserviamo ormai ogni giorno, se non è controllata, non è gestita ed è portata allo sfinimento, la gelosia può sfociare in veri e propri comportamenti patologici di controllo assoluto dell’altro, con gli esiti che troppo spesso ci vengono raccontati dai fatti di cronaca.

La psicoterapia può aiutare a gestire le emozioni e i comportamenti, a capirne l’origine psichica per disinnescarli, attivando relazioni virtuose con gli altri.

Questo articolo contiene informazioni generiche e non sostituisce il consulto di un professionista.

Foto di Thomas Wolter da Pixabay