I bambini e i giovani della “pandemia”: solitudine e disagio profondo
In Italia in questi giorni ha acceso grande attenzione la denuncia del Prof. Stefano Vicari, responsabile di Neuropsichiatria dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Bambino Gesù di Roma, che ha posto l’attenzione sull’incremento tra gli adolescenti dei disturbi di ansia, irritabilità, stress e disturbi del sonno, fino ad arrivare ai casi estremi in aumento di autolesionismo e tentato suicidio, come dichiarato in un’intervista rilasciata al settimanale l?Espresso.
Testimonianze
Questi sono i pensieri e lo stato d’animo dei giovani che incontro ogni giorno, di fronte ai quali è difficile trovare le parole. Più spesso mi accosto e sto vicino alla loro sofferenza. In silenzio.
Malinconia
“Mi manca quello che per l’uomo è fondamentale, la socialità.
Mi manca vedere i miei genitori presi dal lavoro.
Mi manca sentire le storie stupide degli altri.
Mi manca inciampare per strada, perdere il treno, mangiare in macchina per la fretta.
Mi manca giocare a pallavolo, mi mancano le mie compagne, le risate con loro. Mi manca anche il tocco di quella palla, quando ci metto tutta la forza che ho in corpo sperando di fare punto.
Mi manca sentire il profumo dei negozi, la puzza delle fabbriche e l’odore dei locali alla sera.
Mi manca il mondo.
Sento da ogni parte parlare solo della stanchezza delle persone, di quanto dobbiamo resistere e di quello che d’importante stiamo perdendo.
Ognuno di noi sta perdendo qualcosa.
C’è chi perde tempo, chi perde amici e amori, chi la salute, chi i soldi, chi ormai ha perso anche sé stesso e anche io mi sento come se non avessi più niente.
E vorrei piangere, piangere fino a disidratarmi solo per un giorno di normalità.
E vorrei abbracciare ogni persona che c’è al mondo, per sentire che è finita, per sapere che ce l’abbiamo fatta, davvero.
E non voglio più vedere le persone dietro ad uno schermo, con il pigiama addosso.
Voglio che quello che voglio accada presto, perché ormai anche la malinconia è stanca, spezzata e sta lasciando spazio al vuoto”
E il vuoto genera angoscia
L’articolo contiene indicazioni e riflessioni di carattere generale e non sostituisce un consulto psicologico. Se hai dubbi e/o vuoi saperne di più, contattami.