Psico-pandemia, disturbi del sonno, problemi cognitivi. Che ci succede in testa?
Psico-pandemia, disturbi del sonno e problemi cognitivi sono tra le eredità che ci stanno lasciando il lockdown del 2020 e le restrizioni meno rigide, ma prolungate, nel 2021.
Lo stress, la mancanza di socialità, di contatto fisico e di progettualità confliggono enormemente con i bisogni primari della nostra specie, frutto di millenni di evoluzione, improvvisamente negati e rimandati a un incerto futuro.
Non avere idea di quando questa situazione possa finire e essere esposti a continue informazioni mediatiche peggiora ulteriormente il quadro.
Psico-pandemia: depressione, ansia, fobie.
L’ondata di disturbi psicologici e psichiatrici che è andata costantemente aumentando dall’inizio della pandemia è stata chiamata “psico-pandemia”
Disturbi depressivi, ansiosi e fobici sono sempre più diffusi in tutti gli strati della popolazione. A pagare il prezzo più alto sono gli adolescenti e le donne.
Disturbi del sonno
Il sonno è strettamente legato al nostro benessere psicofisico: lo influenza e ne è a sua volta influenzato.
Nell’ultimo anno anche i disturbi del sonno sono aumentati, specialmente le insonnie notturne: spia, questa, di uno stato ansioso.
Al contrario, la mancanza di energie e il sonno diurno potrebbero essere spie di stati di tipo depressivo.
Difficoltà a concentrarsi, difficoltà a collocare gli eventi nel tempo
Anche i problemi cognitivi sono frutto di questo lungo stress protratto. Molte persone lamentano problemi di concentrazione, ma anche problemi a collocare precisamente i ricordi e gli eventi in ordine cronologico.
Anche tra l’aspetto cognitivo e quello psicologico ci sono profondi legami.
Alcune buone abitudini per contrastare la psico-pandemia
Per contrastare i disturbi psicologici emersi durante la pandemia, si possono acquisire alcune buone abitudini:
- condurre un’alimentazione sana ricca di frutta e verdura;
- praticare sport o attività motoria, possibilmente all’aria aperta;
- evitare di isolarsi emotivamente, preservando, nei limiti delle misure di sicurezza, le relazioni sociali, anche a distanza;
- coltivare hobby e passioni;
- non sovra-esporsi alle notizie dei media.
Tutto questo potrebbe non essere sufficiente ed oggi più che mai è importante rivolgersi alla figura di uno psicologo professionista, per affrontare l’ingente carico emotivo che questo periodo comporta.
Gli esiti della psico-pandemia, purtroppo, potranno protrarsi anche oltre l’emergenza sanitaria. Forti disturbi depressivi, ansiosi o fobici possono impedire di affrontare la realtà in maniera oggettiva e di prendere il controllo della propria vita contando sulle proprie risorse.
Allora potrebbe essere utile chiedere l’intervento di uno psicologo il prima possibile. A volte sono sufficienti pochi incontri per guardare con razionalità e equilibrio alla propria storia personale, acquisire più consapevolezza di ciò che siamo e ciò che vorremmo essere, per assumere un ruolo attivo, da protagonisti della nostra vita individuale e sociale.
Questo articolo riporta informazioni di tipo generale e non sostituisce il consulto psicologico.
Per appuntamenti, contatta la psicologa dott.ssa Ada Antonelli.