//Spostare lo sguardo

Spostare lo sguardo


Felicità: spostare lo sguardo

È sufficiente dare uno sguardo ai social per capire che essere felici è diventato quasi un imperativo morale che definisce il tipo di persona: felice o infelice. Si moltiplicano ogni giorno post che “insegnano”, passo dopo passo, come raggiungere la felicità, come se questa fosse non solo un obiettivo da raggiungere, una conquista, un qualcosa da detenere, ma anche uno stato emotivo perpetuo.

Di conseguenza, in una società dove l’avere prevale sull’essere, la felicità viene presentata come uno stato che deriva da grandi eventi, conquiste eclatanti, vite gaudenti, case da sogno, vacanze meravigliose, auto di lusso, abiti firmati, carriere di successo, denaro…

La realtà ci mostra, però, che avere più cose ci porta a desiderarne ancora di più e alla fine ciò che di positivo abbiamo, lo usiamo per proiettarci verso l'”ancora di più “. Questo stile di vita è irrealistico (la vita è imprevedibile) e la felicità è tale proprio in virtù della sua fugacità.

Spostare lo sguardo

Cosa succede se spostiamo il nostro sguardo? E se la gioia si nascondesse nei dettagli apparentemente insignificanti della nostra quotidianità? E poi, chi può etichettare le nostre fonti di gioia come grandi o piccole?

La felicità non ha standard, etichette, sintomi, indicatori. Ogni  vita è un’esperienza umana unica. Non cambiano solo i fatti oggettivi e i problemi che ogni individuo incontra nella sua via, ma è diverso anche il modo in cui essi sono percepiti da ciascuno di noi. Piuttosto che rincorrere la felicità fugace, dovremmo rivedere il modo in cui misuriamo il benessere psicologico.

Benessere psicologico

Il benessere psicologico è la capacità di ciascun individuo di conoscersi, interrogarsi e chiedersi se sta seguendo la propria vocazione e le proprie aspirazioni, qualsiasi esse siano. Anche in mezzo ai tanti ostacoli che caratterizzano ogni esistenza umana. E continuare a stupirsi con gli occhi del bambino che è stato.