//Relazioni Tossiche: come riconoscerle e liberarsene per ritrovare sé stessi

Relazioni Tossiche: come riconoscerle e liberarsene per ritrovare sé stessi


L’amore che ferisce: quando la relazione diventa tossica

Al centro di numerosi episodi di cronaca ultimamente troviamo le relazioni tossiche, fatte di un “amore” che può arrivare a ferire, isolare, umiliare, uccidere. Quando si inizia una relazione si possono avvertire sensazioni di rinnovamento, speranza, ripartenza, tuttavia, con il passare del tempo, possono talvolta insidiarsi dinamiche che, anziché darci una forza nuova, ci sottraggono energie e autostima. Sebbene sia difficile riconoscerne i segnali e farne dei veri e propri campanelli d’allarme, capire come allontanarsi da situazioni pericolose diventa sempre più importante.

I campanelli d’allarme: segnali da non ignorare

Tra i campanelli d’allarme che possono evidenziare la tossicità di una relazione troviamo la gelosia, intesa non tanto come un sentimento naturale che ha a che fare con il timore di perdere l’altro/a, quanto piuttosto come ossessione e possesso: in questi casi la gelosia si manifesta nell’eccessivo controllo da parte del partner di chat, like, cronologia, uscite e tentativi di isolamento da reti amicali e familiari.

Ancora, la continua critica svalutante e avvilente, mossa da un/a partner che fa sentire inadeguato/a l’altro/a, rappresenta un altro indicatore di relazione nociva, che mette a repentaglio la fiducia in noi stessi e la nostra autostima.

La manipolazione e la colpevolizzazione dell’altro/a rendono un “amore” tossico per il/la partner; nei casi più gravi possono subentrare anche minacce verbali o fisiche, umiliazioni, violenze psicologiche e aggressioni.

Perché è così difficile uscire da una relazione tossica?

Ma perché è così difficile uscire da queste situazioni tossiche? Forse perché oltre all’amore, che inebria la fase iniziale del rapporto mascherando i campanelli d’allarme di un’eventuale tossicità, può crearsi una vera e propria dipendenza affettiva dall’altro/a: si tratta di un circolo vizioso in cui si susseguono litigi, promesse di miglioramento, attimi di apparente serenità, seguiti da nuovo malessere.

Prendere il largo da chi ci porta tanto in basso tra frustrazione, svilimento, coercizione e isolamento non è sicuramente facile. Tuttavia, riconoscere, innanzitutto, di essere parte di una relazione tossica è il primo passo verso la liberazione da questa morsa di gelosia e avvilimento. Evitare di giustificare o minimizzare i comportamenti del/lla partner diventa indispensabile per iniziare a vedere in maniera obiettiva la relazione e per arrivare ad uscirne. Una visione più chiara della situazione può essere facilmente acquisita, per esempio, confrontandoci con un amico, un parente o con uno/a psicologo/a.

Come pianificare l’uscita: passo dopo passo

Si rivela infine necessario pianificare un’uscita dalla relazione in maniera sicura e consapevole, che non sia improvvisa, piuttosto graduale, informando sempre le persone care che ci stanno supportando nella nostra decisione. Appena si esce dalla relazione tossica sarà necessario eliminare qualsiasi contatto con il/la ex partner, evitare di frequentare luoghi in cui possa essere probabile incontrarlo/a e impegnarsi a non tornare sui propri passi.

Ritrovare sé stessi: il percorso verso la serenità

Sicuramente potranno esserci momenti di sconforto e nostalgia, in cui sarà fondamentale cercare di distrarsi, frequentare persone care, prendersi cura di se stessi e ricordarsi dei motivi per cui si è deciso di prendere le distanze da quella persona.

Molte persone hanno vissuto relazioni tossiche e sono riuscite a liberarsene, ritrovando la propria serenità, autostima, una nuova versione di loro stesse, fatta di consapevolezza e amor proprio.


Disclaimer: questo articolo contiene riflessioni e informazioni generiche e non sostituisce il consulto di un professionista.