//Vergogna o senso di colpa?

Vergogna o senso di colpa?


vergogna o senso di colpa?

La vergogna e il senso di colpa sono due emozioni affini, legate da un sottile e complesso intreccio, che però attengono ad aspetti distinti della sfera personale: l’essere e il fare. Entrambe sono emozioni “apprese”, legate a un contesto sociale: quello che può essere ritenuto disonorevole in una cultura, può invece essere accettato come normale o positivo in un’altra.

Quali sono le analogie, quali le differenze e in quali casi vergogna e senso di colpa diventano dei limiti per la realizzazione dell’individuo?

Il senso di colpa è legato alle azioni e alla paura della punizione

Il senso di colpa è un’emozione del fare, che si prova dopo aver svolto un’azione riprovevole, sbagliata e, più frequentemente, che ha una ricaduta negativa su un’altra persona. Si lega alla paura della punizione o ad atteggiamenti autopunitivi.

Di base è un meccanismo naturale e positivo che permette alle persone di rimediare ai propri errori. I casi in cui il senso di colpa diviene disfunzionale e problematico sono però frequenti. Non è raro che le persone che vivono a stretto contatto con narcisisti e manipolatori sviluppino un senso di colpa patologico

Il senso di colpa è legato anche a disturbi ossessivo-compulsivi e altre disfunzioni psicopatologiche, a contesti sociali particolarmente rigidi sotto il profilo morale, alla paura del giudizio e dell’abbandono.

La vergogna deriva da un giudizio negativo sul proprio essere

Se il senso di colpa è legato alle azioni e talvolta ai pensieri, la vergogna deriva, invece, da un giudizio negativo sul proprio essere, su come si è. La scintilla che fa scattare questa emozione può essere un’azione, una gaffe, una sensazione, un autogiudizio o un giudizio sulla propria famiglia o realtà sociale d’origine o di appartenenza. Il senso di colpa è legato all’idea di aver fatto qualcosa di sbagliato, per questo può essere sanato rimediando all’errore oppure espiando attraverso la punizione. La vergogna nasce, invece, dalla convinzione di essere sbagliati.

Come il senso di colpa, però, è legata alla paura dell’abbandono. Carenze affettive precoci possono fare scattare nell’individuo il convincimento e il senso di “non essere degni” di amore, di essere inadeguati. Allora “vergognoso” non è ciò che faccio, ma “come sono”. La vergogna diventa, così, l’organizzatore del disagio psicologico e ha un ruolo importante nel mantenimento di diversi disturbi psichici.

La vergogna può diventare patologica e disfunzionale quando diviene una costante nella vita di una persona o quando diventa un fattore bloccante, anche per cause minime. Da sottolineare quanto la nostra società, società dell’apparire, dello spettacolo, delle performances, eserciti il controllo mediante questa emozione, a tutto svantaggio del controllo mediante il senso di colpa.

Cosa fare se vergogna e senso di colpa impediscono di vivere

Se il senso di colpa è legato a eventi realmente accaduti, allora è più facile riparare alla propria mancanza, chiedendo scusa, accettando la punizione, rimediando all’impatto che la nostra azione ha avuto sugli altri. La vergogna, purtroppo, è “il destino dell’amore non ricambiato”: spesso, ha le sue radici nell’infanzia ed è più difficile da riconoscere e da accettare, per poi arrivare a vedere se stessi sotto una luce nuova.

Quando vergogna e senso di colpa sono compagni di viaggio scomodi e onnipresenti, allora è meglio intervenire. Parlarne è una buona strategia: in situazioni di lievissima entità, anche parlare con un amico o una persona fidata può aiutare ad alleggerire il peso che si prova. Quando però queste emozioni negative diventano disfunzionali, patologiche e impediscono di vivere serenamente e realizzarsi, è necessario intervenire con l’aiuto di uno psicologo professionista.

Infatti possono essere all’origine di stati depressivi, comportamenti anti-sociali, autolesionistici, condizioni che minano nel profondo la vita delle persone e le relazioni con gli altri.

Emozioni, comportamenti e convinzioni sono legati tra loro. Il lavoro dello psicologo è proprio quello di aiutare le persone ad acquisire consapevolezza di sé, dei propri vissuti, della propria memoria emotiva, delle proprie sensazioni per ri-scrivere l’immagine di sé e gestire la propria vita in maniera differente.


Per info e appuntamenti contatta la psicologa dott.ssa Ada Antonelli

Questo articolo riporta informazioni generiche e non sostituisce il consulto di uno specialista.