//Come affrontare i sensi di colpa?

Come affrontare i sensi di colpa?


sensi di colpa

I sensi di colpa sono sentimenti spiacevoli  che si provano quando si percepisce, a volte a torto, di avere formulato un pensiero, compiuto o omesso un’azione,  che abbiano danneggiato altre persone.

È connesso all’empatia e alle sofferenze altrui e, più intimamente, alla paura di una punizione da parte di figure significative che abbiamo interiorizzato nell’infanzia.

Il sano senso di colpa funzionale alla nostra vita

Il senso di colpa corrisponde a un profondo bisogno dell’essere umano ed è funzionale alla nostra vita quando ci aiuta a rimediare ad errori che abbiamo fatto o ad omissioni negative avvenute realmente.

Indica che ci interroghiamo con noi stessi, che possiamo “riparare”, “costruire” ed ha, dunque, un effetto positivo sulle relazioni. Il senso di colpa è il sentimento relazionale per eccellenza, genera azioni socialmente utili, ci impedisce di accettare serenamente disparità sociali ingiuste, ci fa riconoscere come “esseri umani” appartenenti alla stessa specie. Ci spinge all’assunzione di responsabilità per il bene comune, e a batterci per una coscienza morale collettiva.

In buona sostanza, nella giusta misura, il senso di colpa ci fa crescere, ci fa maturare ed è fonte di benessere e gratificazioni. Chi lavora con i bambini sa bene quanto siano contenti di condividere le loro merendine con chi non ne ha.

Il senso di colpa disfunzionale e/o patologico

Come affrontare i sensi di colpa

Il senso di colpa diventa negativo, disfunzionale e/o patologico quando si trasforma in comportamenti distruttivi, di autolesionismo e compromette in maniera importante le relazioni sociali.

Questo sentimento viene innescato e reiterato da azioni, fatti, omissioni o pensieri che vengono ingigantiti ossessivamente, anche quando non sono stati compiuti in maniera intenzionale o si sono verificati in circostanze o per cause indipendenti dalla nostra volontà.

Il senso di colpa è un tratto caratteristico di molte psicopatologie: depressione, disturbi ossessivo – compulsivi, sindrome del sopravvissuto, ovvero il senso di colpa di chi sopravvive a eventi tragici, in cui altre persone, specialmente parenti e amici, hanno sofferto o sono morte.

Diventa patologico quando abbatte l’autostima e limita fortemente le capacità sociali delle persone che lo provano, trasformandosi in una vera e propria ossessione.

Questo sentimento, sia esso più o meno intenso, si sviluppa sulla base di convinzioni morali che si interiorizzano in età infantile e si consolidano durante la crescita.  Sono assiomi appresi dalla famiglia, dalla scuola, dalla religione, dalla cultura che si legano ad altri tratti psicologici marcati come la mancanza di autostima, la paura del giudizio altrui, ovvero all’emozione della vergogna o alla sindrome dell’abbandono.

In soggetti inclini a sentirsi in colpa, le convinzioni morali apprese possono assumere proporzioni patologiche, creando un ipercontrollo nelle azioni, ma anche nei pensieri, sia intenzionali e consapevoli sia  involontari e inconsapevoli.

Chi manifesta questo disturbo si sente colpevole anche per eventi giudicati  insignificanti e marginali dalla maggior parte delle persone.

Come affrontare i sensi di colpa? 

Per affrontare i sensi di colpa si può lavorare su queste convinzioni:

  1. “Ho il diritto di sbagliare” e, eventualmente, “mi prendo la responsabilità di chiedere scusa”;
  2. “Quello che è giusto per me, può essere sbagliato per un’altra persona, e viceversa”;
  3. “Non sono colpevole per i miei pensieri e le mie emozioni”;
  4. “Non sono colpevole delle azioni e delle situazioni altrui”;
  5. “Sopravvivere a un evento non è una colpa”, o, in casi più comuni, “Essere felici non è una colpa”.

Se invece il senso di colpa supera la mera disfunzione psicologica e diventa un tratto invalidante che impedisce di avere una vita sufficientemente serena e  relazioni sociali sane, allora diventa importante l’intervento dello psicologo.

Gli interventi e le tecniche psicologiche permettono di liberarsi dalla gabbia del senso di colpa attraverso una terapia e dei procedimenti mirati, lavorando sul vissuto e la realtà del  singolo paziente.

Proprio perché ogni persona è portatrice di una sua storia personale, questo articolo fornisce solamente indicazioni di massima sull’argomento e non sostituisce una consulenza psicologica.


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