//Mania di controllo e perfezionismo: la psicoterapia aiuta

Mania di controllo e perfezionismo: la psicoterapia aiuta


Immagine uomo lente d'ingrandimento mania di controllo

La mania di controllo e il perfezionismo sono due condizioni psicologiche che si traducono in comportamenti simili. Chi ne soffre è spesso un lavoratore indefesso, che produce risultati eccellenti, che non si fida del lavoro altrui e spesso lo critica aspramente.

Sono due condizioni diverse, che trovano comunque origine nel vissuto d’infanzia. In entrambi i casi, la
psicoterapia può aiutare.

Mania di controllo e personalità ossessivo-compulsiva

La mania di controllo è un tratto distintivo della personalità ossessivo-compulsiva. Questa a sua volta non deve essere confusa con il disturbo ossessivo-compulsivo, ma anzi è un vero e proprio tipo di funzionamento della personalità, che si manifesta soprattutto in persone che hanno avuto vissuti emotivi particolari, come vedremo più avanti.

Le manie di controllo si esplicitano in comportamenti che possono risultare estremamente fastidiosi per familiari, colleghi e amici, inficiando quindi le buone relazioni sociali. Chi ne soffre esercita un controllo, ad esempio, sulle azioni del partner affinché siano eseguite secondo i propri standard (qui il controllo non è quindi in termini di possesso, come nel caso di narcisisti e manipolatori, ma è una sorta di controllo qualità).
Stesso genere di atteggiamento si riscontra verso i figli, sia nelle performance scolastiche che sportive, verso i colleghi ecc.

Spesso sono proprio le persone che vivono o lavorano con una personalità ossessivo-compulsiva a consigliare di andare dallo psicologo. A soffrirne, dunque, sono gli altri. Nell’individuo con personalità ossessivo-compulsiva esiste semplicemente la convinzione che il suo modo di fare e interpretare le cose sia l’unico modo corretto.


Perfezionismo, paura del rifiuto e senso di colpa


Cosa accomuna i perfezionisti con le personalità ossessivo-compulsive?
• Lavorare più degli altri, spesso senza riposo;
• non accettare errori e imperfezioni;
• avere un comportamento giudicante.

Nei perfezionisti, tuttavia, il comportamento giudicante è spesso rivolto verso se stessi. Mentre le personalità ossessivo-compulsive esercitano le proprie manie di controllo sull’operato degli altri e non risentono personalmente della propria condizione, i perfezionisti tendono invece a soffrire.

Sensi di colpa, inadeguatezza, stanchezza fanno parte del corredo del perfezionista, che risente di questa ricerca di una perfezione inarrivabile, ma non può farne a meno.
Questo modus operandi coinvolge la vita privata, professionale e sportiva, esercitando una pressione spesso ingestibile sulla psiche.
Anche in questo caso c’è una profonda insicurezza di fondo, fortemente influenzata dalla paura di subire un rifiuto o un abbandono quando si fallisce.

Ma da dove provengono questi atteggiamenti? Come spesso accade in psicologia, le cause vanno cercate nella prima infanzia e nel rapporto con gli adulti di riferimento, in primis i genitori.


I vissuti comuni di perfezionisti e maniaci del controllo


Perfezionisti e maniaci del controllo possono avere dei vissuti comuni, che poi si traducono in uno dei due atteggiamenti (o, in alcuni casi, entrambi).
Tra questi:

  • Da bambini, hanno sviluppato l’idea che per essere amati dai genitori dovevano comportarsi bene, non fare capricci, riportare voti alti, non sbagliare mai e non fare errori;
  • hanno avuto genitori elicottero che li hanno protetti eccessivamente, senza permettere loro di sperimentare il fallimento;
  • hanno vissuto un’infanzia differente dagli altri per diverse ragioni (è spesso il caso di portatori di handicap, immigrati, bambini con difficoltà relazionali, bambini provenienti da famiglie povere ecc.). Eccellere e non commettere errori è stato il loro modo per dimostrare gratitudine ai genitori oppure per essere accettati dagli altri;
  • hanno avuto genitori di grande successo o particolarmente integerrimi. Così hanno sviluppato una visione divinizzata dei genitori, ritenendoli perfetti e infallibili, senza sentirsi mai all’altezza del ruolo di figli.

La psicoterapia per la mania del controllo e il perfezionismo


Tanto per le manie di controllo delle personalità ossessivo compulsive quanto per il perfezionismo, la psicoterapia rappresenta un iter terapeutico efficace.
Il primo passo è sollecitare nel paziente la consapevolezza del “problema”, di quanto siano disfunzionali i comportamenti che agisce, dell’impatto che hanno sulla sfera emotiva e di come, in un circolo vizioso, si influenzano reciprocamente creando rigidità del pensiero e dell’azione.

Poi accostarsi con sensibilità ai propri vissuti, per comprendere che siamo figli della nostra storia e, senza giudicare, prendere atto che non tutto ciò che ereditiamo è buono, che molte cose si possono modificare o, quantomeno, possiamo dotarci di strumenti per gestire meglio una quotidianità che rischia di diventare una prigione.


Nel caso di manie del controllo e perfezionismo, può essere utile affidare al paziente delle strategie a difficoltà crescente per es:
• lavorare meno;
• divertirsi di più;
• analizzare anche i fallimenti delle vite delle persone che considerano perfette;
• imparare a dire no;
• ridurre il numero di volte in cui controllano che una cosa sia stata fatta secondo i loro standard;
• accettare di non riuscire a fare tutto da soli;
• imparare a delegare;
• imparare a accettare i propri fallimenti e a celebrare i propri successi ecc.

Ovviamente, la persona che ha queste problematiche deve essere convinta di voler intraprendere un percorso di psicoterapia. La motivazione ad uscire da uno stato psicologico di sofferenza, la collaborazione e la predisposizione ad affrontare dei cambiamenti, talvolta dolorosi, sono indispensabili.

L’obiettivo finale? Imparare ad accettare errori e fallimenti propri e altrui, per vivere in maniera più serena e godere delle relazioni in tutti gli ambiti della vita.

Questo articolo contiene informazioni generiche e non sostituisce il consulto di uno specialista.