//La sindrome di Dorian Gray: cos’è e perché è così diffusa?

La sindrome di Dorian Gray: cos’è e perché è così diffusa?


foto donna allo specchio come dorian gray

La sindrome di Dorian Gray è una condizione psicologica data dal rifiuto di diventare vecchi. Quindi è strettamente legata alla vanità, un atteggiamento che a volte può diventare patologico. La diffusione di modelli di perfezione estetica, sempre più massiccia e pervasiva, ha trasformato la sindrome di Dorian Gray in un male comune. Ma sarà davvero mezzo gaudio?

Che cos’è la sindrome di Dorian Gray

Chi ha letto il libro Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, ricorda che il giovane e bellissimo protagonista fa una sorta di patto col diavolo per non invecchiare mai. Dorian, infatti, resta sempre giovane e bellissimo, mentre il suo ritratto, avidamente nascosto in una stanza della casa, invecchia al posto suo mostrando i segni dello scorrere del tempo e delle nefandezze compiute.

La sindrome di Dorian Gray, a livello psicologico, ricalca proprio questa trama. Chi ne soffre teme di non essere all’altezza dei canoni estetici imposti dalla società in cui vive.
Con l’avvento della cultura di massa il problema è diventato sempre più diffuso. Già dagli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso si sono affermati modelli di bellezza irraggiungibili, fino alle modelle XXS che hanno caratterizzato gli anni 2000.

Oggi, purtroppo, la situazione non è migliorata. Con l’avvento dei social, tutti vivono l’affanno di apparire sempre belli e perfetti e non solo sul piano fisico. L’estetica contemporanea si spinge anche sul piano sociale e relazionale: frequentare feste, ristoranti, locali alla moda, divertirsi sempre, non mostrarsi mai giù di tono.

I profili social si sono trasformati nella versione pubblica delle persone, quella da mostrare, nascondendo agli altri i segni dell’età e delle battaglie della vita.

Vanità delle vanità, tutto è vanità

Il titolo di questo paragrafo richiama un noto versetto dell’Ecclesiaste, un libro biblico. Qui la vanità è intesa come “cose vane”, destinate a non durare. La bellezza è stata a lungo considerata un valore effimero, molto meno duraturo di altre virtù, perché destinato a sfumare con gli anni.

Nella società instagrammabile, però, essere belli è un imperativo. Allora la vanità assume sempre di più la sua accezione di:


vanità s.f. : (…) aspetto del carattere di una persona che consiste in un eccessivo compiacimento di sé e delle proprie qualità; spesso si traduce in un’ostentazione delle proprie doti e nel desiderio di piacere anche agli altri, di suscitare ammirazione nelle altre persone (la v. di certe donne, di certi intellettuali; un piccolo peccato di v. femminile; lusingare la v. di qualcuno con un complimento; ha la v. di credersi bella, di voler sembrare giovane).

Definizione: Vocabolario Treccani

Da un punto di vista psicologico, la vanità eccessiva viene studiata ormai da anni. Non caratterizza, infatti, solo la sindrome di Dorian Gray, ma è un atteggiamento che vediamo in molti altri quadri psicologici da attenzionare, tra cui le personalità narcisistiche.
La vanità, però, molto spesso è spia di insicurezze e paure. E quella di essere rifiutati o di non essere adeguati è una paura diffusa nel nostro tempo.
Di qui il diffondersi di profili Instagram e social che tradiscono la sindrome di Dorian Gray da cui oggi è difficilissimo scampare.

Ma non solo: la sindrome di Dorian Gray si vede anche in altri aspetti con impatti più profondi nella nostra società.
Ad esempio, nel ricorso sempre più frequente alla chirurgia plastica e alla medicina estetica, per interventi che, alla lunga, stanno portando le persone ad assumere gli stessi tratti somatici. Il trend coinvolge in modo crescente i giovanissimi, che mirano a un ideale estetico ispirato ai filtri delle storie Instagram e TikTok: sopracciglia piene, labbra carnose, zigomi alti.
Tutti molto belli, tutti molto indistinguibili.

Questo articolo contiene informazioni generiche e opinioni della dott.ssa Ada Antonelli e non sostituisce il
consulto di uno specialista.